E’ cominciata la lotta alla Billa
In sintesi per chi non ha potuto esserci questa mattina.
– ore 5,30: una cinquantina di persone si muovono dalla stazione di Villamaggiore per andare davanti agli adiacenti cancelli del polo logistico dentro il quale hanno sede i magazzini BILLA (ex-Standa), appaltati alla cooperativa C.L.O. (Cooperativa Lavoratori Ortomercato che, con oltre 2000 dipendenti, é la stessa che gestisce una buona fetta dell’ortomercato milanese di via Lombroso).
– In totale hanno partecipato al picchetto quasi un centinaio di persone così suddivise: 30 operai della C.L.O, 20 operai di altre cooperative, 50 militanti esterni (tra S.I. Cobas, Vittoria e “area comitato”)
– Dalle 5,30 alle 9,00 sono stati bloccati i due cancellim sia quello dei camion in uscita (diversi autisti si sono mostrati piuttosto solidali) che, soprattutto, quello dei mezzi in entrata (una trentina con una coda di circa un km)
– I capi della cooperativa, come contromossa, hanno prima cercato di accumulare forza tra gli operai “intenzionati” (cioè non del tutto spontaneamente) a entrare, poi hanno deciso di deviare i camion in coda verso alcuni siti limitrofi per evitare danni ulteriori
– Verso le 9,30, a fronte di una presenza assai scarna di forze dell’ordine (due macchine dei carabinieri), sono sopraggiunti diversi caporali agguerriti provenienti da altre sedi operative della C.L.O., oltre ad alcuni responsabili della stessa cooperativa. Prima dell’arrivo in forze di Digos, celerini e altri carabinieri, i caporali sono riusciti a provocare il picchetto. Ne sono conseguiti tafferugli utili ad una ventina di crumiri per infilarsi nelle maglie aperte del picchetto, spinti all’interno dai loro capi-squadra
– Alle 10,30 si è quindi svolta un’assemblea conclusiva, con l’intervento di diversi operai, in cui sono stati sottolineati i seguenti punti essenziali
* La lotta ha obiettivi economici (contro il cottimo, il declassamento di livelli e il furto dell’indennità mensa) e sindacali (contro il potere burocratico e corrotto dei confederali, per un “sindacato operaio”)
* Oltre a questi sacrosanti obiettivi si tratta di praticare una lotta per la difesa della dignità operaia, cioè per la sconfitta di un sitema neo-schiavista intollerabile
* A due anni di distanza dagli scioperi spontanei del 2007 (cui fece seguito la repressione aziendale concordata coi confederali con licenziamenti, trasferimenti e Cassa Integrazione si è fatto oggi un passo avanti per ricostruire l’unità necessaria a proseguire ed estendere l’unità dal basso
Durante l’assemblea stessa è stato lanciato l’appuntamento di sciopero del 29 ottobre (riunione “cittadina” a tal proposito prevista per giovedì nel tardo pomeriggio) e ci si è inoltre accordati per un rapido tam-tam di fronte ad eventuali azioni di ritorsione nei confronti degli scioperanti
– Gli operai in sciopero hanno deciso infine di non rientrare al lavoro dopo la rimozione del picchetto e di restare davanti alla fabbrica ad attendere gli operai dei turni successivi (2° turno con inzio alle 13 e 3° turno con inizio alle 19) per verificare le possibiltà di estenderlo ulteriormente e cioè di perseguire uno degli obiettivi fondametnali della giornata
Considerazioni e valutazioni uleriori verranno eventualmente sviluppate nelle prossime riunioni ma, in sintesi, si può dire che gli obiettivi basilari della giornata siano stati raggiunti
Comitato Antirazzista Milanese – 18 ottobre 2010
Nessun commento