7 ottobre: 2 iniziative immancabili
Il “caso” ha deciso che il 7 ottobre si accavallino due udienze.
Entrambe irrinunciabili perchè riguardano da vicino due fronti di lotta fondamentali: i rom e le cooperative
Il primo appuntamento è per giovedì mattina alle 9,30 al Palazzo di Giustizia, dove si terrà il processo contro Zavoian, un anziano abitante del campo di Triboniano, accusato di aver pestato, due o tre sbirri durante gli scontri del 19 maggio, quando i rom barricarono la via in seguito al blocco operato dalla polizia per impedire loro di manifestare sotto palazzo Marino a sostegno della propria piattaforma rivendicativa
La nostra presenza, anche come testimoni dei fatti, prescinde dall’andamento specifico degli avvenimenti, ma non si può fare a meno di intervenire nel merito degli avvenimenti e dei contenuti delle denuncia con cui le forze dell’ordine stanno cercando di incastrare Zavoian.
Come molti sapranno in quell’occasione la polizia forzo il blocco stradale travolgendolo con i propri blindati, lanciando lacrimogeni e poi entrando manganelli e scudi alla mano all’interno dei campi per una vera e propria caccia all’uomo. Sfortunatamente per loro la resistenza dei rom si è manifestata anche all’interno del campo ed è allora che gli sbirri, con il coraggio che da sempre li contraddistingue non hanno saputo far di meglio che accanirsi con un anziano che non è riuscito ad arretrare tempestivamente insieme agli altri. Ma il referto medico in possesso di Zavoian parla chiaro : fratture multiple, incompatibili con la versione sbirresca che parla di “aggressione del rom e di lesioni da lui subite in seguito ad una caduta” (senza spiegare come unb uomo di 48 KG avrebbe potuto aggredire e picchiare energumeni palestrati in assetto anti-sommossa). Come sempre è politicamente secondaria (ma non per questo ininfluente) la ricostruzione tecnica dei fatti; è importante invece che, alla vigilia di uno sgombero preannunciato entro fine ottobre (ma la cui realizzazione è resa alquanto incasinata dai dissidi interni alle varie istituzioni), la difesa politica delle barricate di autodifesa di maggio è un tutt’uno con la prospettiva di una ferma opposizione agli intenti anti-zingari di stampo italiota di fronte ai quali le misure razziste di Sarkozy appaiono addirittura morbide e benevolenti.
Il secondo appuntamento riguarda invece gli operai della cooperativa “Papavero” licenziati ad agosto tramite un’azione di rappresaglia politica per tagliare la testa all’autorganizzazione interna allo stabilimento GLS di Cerro al Lambro che aveva prodotto forti ondate di sciopero nel mese di febbraio, facendo da eco alle lotte di Origgio e Turate prima e di Brembio poi.
A sostegno degli operai licenziati si è aperta una campagna di solidarietà militante sia di carattere economico (una raccolta fondi che è giunta a circa 5000€ attraverso iniziative sparse in tutto il territorio milanese e non solo) che politico puntando alla mobilitazione a fianco degli operai licenziati e per estendere la lotta in altre cooperative del territorio.
Giovedì pomeriggio alle 17,30, in via Pace a Milano (sul retro dello stesso Palazzo di giustizia) si terrà la prima udienza relativa alla causa intentata dagli operai licenziati; in particolare il giudice è chiamato a pronunciarsi sull’esistenza o meno di una discriminazione nell’attuazione dei licenziamenti. Da notare che tutti i licenziati appartengono al S.I. Cobas e che su di loro sono state fatte molteplici pressioni affinchè rientrassero nell’alveo dei sindacati confederali e che i licenziamenti sono avvenuti oltre sei mesi dopo gli episodi che sono stati loro contestati (sciopero non autorizzato e lesione dell’immagine aziendale a causa delle varie interviste da loro rilasciate)
Per quanto non siamo sostenitori di alcuna forma di giustizialismo nè riponiamo alcuna fiducia nell possibilità che la magistratura possa difendere i diritti proletari, così come nel recente passato in occasione dei processi ai ribelli di Corelli, riteniamo che anche il Tribunale sia un terreno di scontro di classe e che quindi una presenza politica sia doverosa oltre che possibilmente utile
Ribadiamo gli appuntamenti
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