E’ iniziato Picchetto a Varedo
Per motivi di urgenza ci limitiamo all’informazione essenziale:
E’ iniziato poche ore fa un picchetto davanti ai candelli TAIM di Varedo, ditta che si occupa della distriubuzione editoriale.
Gli operai in lotta lanicano un appello a tutte tutte le forze solidali disponibili affinchè raggiungano il presidio e diano man forte alla lotta.
Come un anno fa esatto a Brembio, una trentina di operai/e hanno così deciso di rifiutare le condizioni capestro che l’azienda, attraverso un truffaldino cambio d’appalto, stava cercando loro di imporre. I resistenti, rifiutando di firmare l’accordo capestro, sono stati nei fatti licenziati, trovandosi il passo sbarrato dalle guardie aziendali e successivamente dai carabinieri che li hanno riportati democraticamente fuori dall’azienda. Non sappiamo quale sia la situazione attuale da un punto di vista dell’ordine pubblico, ma possiamo senz’altro riferire, dopo l’assemblea di ieri, di una grande determinazione degli operai in lotta.
Le indicazioni per chi arriva da Milano: prendere la Milano Meda, uscire a Varedo/Monza-Saronno; rientrare sulla superstrada in direzione Milano e quindi uscire alla prima a destra (dopo aver percorso un centinaio di m.). Il picchetto alla TAIM (cartelli indicano la ditta Tagliaferro) è la prima ditta a destra appena fuori dalla rampa d’uscita
Ultimissima ora: Anche a Lesmo è in corso un presidio permanente degli operai della Yamaha contro i licenziamenti e la violazione degli accordi che risalgolo ad un anno fa e che avevano garantito almeno alcuni ammortizzatori sociali (accorid a cui l’azienda si è sottratta causa….crisi). I quadri aziendali hanno fatto appello oggi per un intervento della forza pubblica ed è previsto che lunedì mattina ci possa essere un attacco militare al picchetto. I compagni di Monza in ogni caso se ne stanno occupando direttamente ed è stabilito un ponte fra le due situazioni già per stanotte; a tutto questo si aggiunge l’occupazione dello stabilimento della Corena a Nerviano da parte dei dipendenti della cooperativa Alfacoop, anch’essi licenziati in massa, e anch’essi in contatto con le altre situazioni citate.
Pare ce ne sia davvero abbastanza per dire che é senz’altro fondamentale fare il possibile per muoversi
Comitato Antirazzista Milanese – 7 gennaio 2011
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